“In attesa di conoscere il testo del decreto riteniamo invalicabili due principi – dichiara Quici, presidente
Cimo-Fesmed -: nessun ulteriore divieto a esercitare la libera professione e, soprattutto, riaffermare
il carattere di eccezionalità e temporaneità delle prestazioni aggiuntive finalizzate a ridurre i tempi di attesa».