Il presidente della Regione: “Prima si chiudeva, ora si riapre e riassume e si investe” e aggiunge: “Una riorganizzazione generale che permette a tanti ospedali di non essere chiusi”.
I SINDACI
Scafati. “Oggi scriviamo una delle pagine più belle per la città». Così il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, commenta la iorganizzazione della rete ospedaliera campana secondo la quale l’ospedale Mauro Scarlato resterà attivo con la riapertura del pronto soccorso. “La chiusura dell’ospedale Mauro Scarlato – dice – è stato lo strumento utilizzato in questi anni da quella parte politica che ne aveva determinato la chiusura». Aliberti ringrazia “quanti in questi anni insieme con noi hanno lottato e quella parte di città che ci ha sostenuto credendo nel lavoro che stavamo producendo e Caldoro per aver mantenuto l’impegno che aveva sempre dichiarato». Il Comitato cittadino “No alla chiusura» nelle persone del presidente Francesco Di Palma, Michele Raviotta e Silvio Ruotolo, esprimono “soddisfazione per il grande risultato e per la possibilità che il Pronto Soccorso riapra a Scafati». “Una battaglia che abbiamo combattuto accanto al sindaco – concludono – perché il diritto alla salute non ha colori politici e non poteva essere strumentalizzato»
Roccadaspide. “Si cancella una disposizione ingiusta che danneggiava i territori». Così Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide, in provincia di Salerno, commenta il piano di riordino ospedaliero della Regione Campania, il quale prevede un pronto soccorso per l’ospedale cittadino. “Ringrazio, a nome dei cittadini e dei comitati il presidente Caldoro, l’intera struttura commissariale – afferma – che ha fatto vincere norme e buon senso». “Con una azione ragionata – conclude – si tutela la salute dei cittadini».
Olivetro Citra. “Una vittoria della gente umile ed indifesa delle zone interne dopo uno scellerato decreto 49 del 2010». Lo ha detto Mino Pignata, sindaco di Oliveto Citra, in provincia di Salerno, commentando il riordino del piano ospedaliero della Regione Campania. “Esprimo vivo compiacimento a nome mio, della comunità che amministro e dell’intero territorio Sele Tanagro – ha affermato – per l’attenzione riservata all’ospedale San Francesco d’Assisi che rientra tra gli ospedali di base nella rete dell’emergenza». “Grazie a Caldoro, alla sua responsabile ed oculata gestione nel rientro dei conti – ha concluso – oggi possiamo salutare questo successo».
Il consigliere Petrone (Pd). “Come tutti i cittadini campani, apprendo dalla stampa altri due effetto annuncio del Presidente Caldoro con i quali ci informa che ci saranno oltre 1000 assunzioni nel comparto sanitario e che sulla sanità c’è un attivo di oltre 200 ml di euro (speriamo sia vero!)». È quanto afferma il consigliere regionale del Pd Anna Petrone. “Fermo restante il deficit finanziario che ci sentiamo preliminarmente ripetere ad ogni indiscriminato taglio – osserva Petrone – sarebbe opportuno che prima di procedere a tali annunci, il Presidente facesse una visita non preannunciata, meglio ancora se in forma anonima, ai punti di primo soccorso e chiedesse agli operatori sanitari un semplice »come va?”, oppure lo chiedesse ai pazienti da ore in attesa sulle barelle o ai loro familiari o ancora a coloro che invece sono in attesa addirittura nelle autoambulanze. Facesse un giro per i reparti o visionasse per davvero le strutture e le dotazioni strumentali. Provasse, per rendersi conto, a fare la fila per prenotare una semplice visita ambulatoriale. Andasse a confrontarsi nei centri di riabilitazione con i disabili e loro famiglie. Si rapportasse con i dirigenti dei Piani Sociali di Zona, soprattutto in provincia di Salerno per capire lo stato di asfissia operativa e in quale stato comatoso versano i servizi essenziali a causa della carenza o mancata erogazione dei fondi. Si potrebbe andare avanti all’infinito». “È da inizio legislatura – conclude Petrone – che mi batto affinché una riorganizzazione e razionalizzazione della sanità avvenga in primis sulla scorta di una programmazione complessiva che tutt’ora non c’è, e con una qualificazione dei tagli. Sarà pur vero che hanno ereditato un dissesto finanziario, ma in compenso lasceranno un’immane disastro sociale che per porvi rimedio e riportarlo in condizioni di civile normalità ci vorrà tempo e duro lavoro».