La rivoluzione copernicana nelle Rsa: è l’ospedale che va dal paziente e non viceversa

C’è l’esigenza di realizzare “un ponte intermedio” che possa trattare i degenti delle Rsa,
in particolare se asintomatici, prima dell’eventuale ricovero in ospedale. Da qui l’idea di sviluppare
una “riabilitazione intensiva cardio-respiratoria e post immunodepressione infettivologica, oncologica e geriatrica”
destinando il 15-20% dei posti letto delle Rsa in piccoli reparti clinici che possano già trattare gli ospiti
residenti la cui salute si sia aggravata o che, peggio ancora, abbiano contratto il virus