Il Parlamento e Renzi a primavera tra divorzio breve e corruzione E la mina del potronificio negli Ordini


La burocrazia nazionale da rivoltare come un guanto ferma al Senato da 342 (trecentoquarantedue) giorni. Le grandi-grandi riforme (addio al Senato e al porcellum post Consulta) in stand by fino all’estate. La “buona scuola” che deve arrivare al traguardo entro settembre, ma senza decreto legge. Idem per la Rai, con l’aggravio dell’Opa di Berlusconi sulle torri di trasmissione. La primavera in arrivo tra una settimana sarà più calda del previsto per Matteo Renzi in Parlamento. Anche se pure il premier che va tanto di fretta talvolta segna il passo: nei radar della Camera e del Senato non è ancora minimamente apparsa all’orizzonte la legge sulla concorrenza. Ventuno giorni dopo il varo in Consiglio dei ministri. Intanto la settimana parlamentare porterà fatiche aggiuntive a Renzi: che fare col divorzio lampo? E su corruzione e falso in bilancio, come finirà la partita?…