Cassazione: demansionamento, danno biologico anche con psicosi latente

La ‘predisposizione’ alla malattia psichica (accertata dal Ctu) nel dipendente demansionato, non può essere addotta dal datore di lavoro per escludere la propria responsabilità nell’insorgere della malattia e dunque non risarcire il danno biologico. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 10138 di oggi, respingendo il ricorso dell’Inpscondannato, dalla Corte di appello di Venezia, al pagamento di 13.550 euro per il risarcimento del danno biologico arrecato ad un ex dipendente Inpdap