Per la Suprema corte “la natura “sessuale” dell’atto (che preesiste alle intenzioni dell’agente ma anche alla sensibilità della vittima) deve essere valutata secondo il significato “sociale” della condotta».
in Notizie e Sentenze 11 novembre 2016 618 Views
Per la Suprema corte “la natura “sessuale” dell’atto (che preesiste alle intenzioni dell’agente ma anche alla sensibilità della vittima) deve essere valutata secondo il significato “sociale” della condotta».