Liste d’attesa/ Aceti: servono automatismi per garantire ai cittadini le prestazioni nei tempi. Poi: risorse alle Regioni solo se centrano i target

“Va previsto un automatismo di autorizzazione, contestuale alla telefonata dell’utente, che permetta a
tutti i cittadini di ottenere il riconoscimento del proprio diritto a curarsi. Se la struttura non può erogare la
prestazione nei tempi appropriati, all’utente va reso subito disponibile l’elenco dei canali da individuare.
Possono essere centri pubblici, privati accreditati o, anche singoli professionisti con cui la Regione si accordi
pagando direttamente la libera professione», spiega Tonino Aceti, componente della Commissione di studio ministeriale
sulle liste d’attesa. Il decreto istitutivo della Commissione