In circa 8 casi su 10, i cittadini segnalano poca sensibilità nell’ascolto o poca empatia mentre un medico su 3 ritiene insufficiente o inadeguato il tempo a disposizione per la cura. La campagna patrocinata da Fnomceo

Una recente indagine racconta il futuro della professione medica tra timori per uno scenario sempre più complesso, un rapporto a tratti complicato con l’intelligenza artificiale e con pazienti sempre più esigenti e informati.

La denuncia dopo che il collegio nazionale professionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) ha imposto un extra sulla tassa di iscrizione.

Per la senatrice, il decreto fiscale che oggi comincia il suo iter al Senato “non offre elementi di ottimismo per la sanità». E alle Regioni: “forse, prima di rivendicare maggiore autonomia, dovrebbero difendere l’autonomia di spesa di cui già dispongono».

La scadenza per il deposito delle proposte di modifica al decreto legge, nella stessa Commissione, è fissata per domani alle 15. Audizioni lunedì e martedì prossimi, testo in Aula dal 21 novembre.

“Velocità, tecnologia, innovazione, futuro, giovani» sono “realtà strettamente interconnesse». Lo ha detto Eugenio Aringhieri, presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria, durante un incontro dal titolo “L’industria del farmaco biotech incontra i giovani. Un nuovo contatto tra scienza e innovazione», una manifestazione promossa nell’ambito Festival della Scienza di Genova

Fuoco incrociato di critiche su una manovra a basso tasso di sanità. Tra risorse insufficienti e rimpalli di responsabilità politiche. Le posizioni di Anaao, Cimo e Movimento 5 stelle

I vantaggi terapeutici per i pazienti di ogni età e cure appropriate per i sistema: in Italia sono 380 gli stabilimenti che erogano cure in linea con le indicazioni del Ssn.

Secondo una ricerca condotta dall’istituto Lorien Consulting in collaborazione con il Centro ambrosiano oftalmico (Camo), solo un italiano su tre conosce i sintomi e appena l’11% riesce a darne una definizione più precisa

Chiarimento Fnomceo sul boom di richieste di test pre-vaccinali: “Allo stato attuale delle conoscenze, la richiesta di esami di laboratorio ovvero di altri accertamenti diagnostici da eseguire di routine prima della vaccinazione non ha alcuna giustificazione tecnico-scientifica»