ASL MULTATA: GLI INFERMIERI LAVORAVANO PIU’ ORE DEL CONSENTITO

Questa volta non è esattamente tutta colpa di chi comanda! Alla ASL TO5 era stato firmato un accordo interno con le grosse sigle sindacali, turni di lavoro più lunghi per poter cumulare riposi più lunghi, un vantaggio soprattutto per i dipendenti pendolari, una situazione che metteva però a rischio la salute dello stesso personale e l’incolumità dell’utenza.

Riportiamo l’articolo come apparso su REPUBBLICA.IT



di OTTAVIA GIUSTETTI

La violazione accertata dagli ispettori inviati dal procuratore Guariniello. “Il limite massimo giornaliero superato in molte occasioni”. La direzione dell’Asl To5: “Torneremo alla precedente turnazione”

CHI vorrebbe farsi soccorrere da un infermiere che è alla sua quattordicesima ora di lavoro consecutiva? È giusto che nell’organizzazione di un reparto di emergenza i dipendenti si sottopongano a turni che superano persino le tredici ore massime consentite? Non secondo il procuratore Raffaele Guariniello che al termine dell’ispezione sui turni nell’Asl To5 ha “multato” l’azienda sanitaria proprio per averlo consentito. Una sanzione simbolica, di poche centinaia di euro, ma che promette di gettare in grande crisi l’organizzazione che gli infermieri si erano dati scegliendo di accorpare il più possibile i turni di lavoro per poter poi godere di periodi di riposo più prolungati. Con il benestare dell’azienda che aveva siglato un apposito accordo con tutte le più rappresentative sigle sindacali. E che adesso, alla luce dell’inchiesta della procura, fa un passo indietro: “Siamo già tornati ai turni di otto ore spiega il direttore generale – in modo che non si verifichino più situazioni limite come quelle denunciate. Per l’azienda non cambia assolutamente nulla, erano gli infermieri che avevano chiesto una sperimentazione in tal senso”.La procura di Torino, però, su impulso della denuncia di un sindacato minore evidentemente in disaccordo con i colleghi, ha disposto infatti che fossero esaminati i registri delle timbrature di 500 infermieri in servizio nei presìdi dell’azienda sanitaria con competenza sulle zone di Chieri, Carmagnola, Moncalieri e Nichelino. E ha scoperto che in parte dei casi alcuni turni di servizio erano arrivati a protrarsi non solo fino alle 12 ore (quelle previste dall’accordo) ma ben oltre le 13, il tetto massimo consentito da ogni regolamento. “È possibile che oltre a voler prolungare al massimo il turno normale di lavoro per poi avere un riposo più lungo – spiega il direttore generale dell’Asl, Maurizio Dore – qualcuno abbia dato la disponibilità anche a ricoprire il turno di reperibilità immediatamente dopo. So che la polizia giudiziaria ha messo in evidenza situazioni di questo genere, di infermieri in sevizio oltre la tredicesima ora. Ed è per questo che ci ha sanzionati. Questo ci obbliga a tornare all’organizzazione che avevamo in passato, mi dispiace per il personale che aveva scelto turni lunghi e riposi lunghi ma, con le risorse che abbiamo, non siamo in grado di soddisfare questa scelta senza, evidentemente, sforare oltre ogni limite consentito”.Il caso dell’azienda sanitaria della cintura è scoppiato poco dopo un’altra delicata vicenda: un caposala del Martini colpito da emorragia cerebrale proprio al termine di un massacrante turno da 12 ore. Così magistrati hanno deciso di approfondire la questione, e faranno lo stesso nelle altre aziende sanitarie. Per accertare che ovunque venga salvaguardata la salute dei lavoratori e dei pazienti. Una condizione di eccessiva stanchezza di medici e infermieri, alla fine di tante ore consecutive di lavoro, potrebbero in effetti essere causa di errori dovuti alla mancanza di lucidità e all’eccessiva stanchezza.