La madre che registra il figlio avuto all’estero dove l’utero in affitto è lecito può dichiarare che è suo

Non commette reato di falsa certificazione la donna che dichiara di essere la madre di bambini nati con la maternità surrogata, con fecondazione eterologa, in Ucraina, se in quel Paese la pratica è lecita. La Cassazione, con la sentenza 48696, respinge il ricorso del procuratore generale contro l’assoluzione e ricorda che la legge ucraina, subordina la possibilità di ricorrere al cosiddetto utero in affitto, al fatto che uno dei due committenti sia anche il genitore biologico, circostanza che ricorreva nella causa esaminata, nella quale il marito della signora era il padre del bambino. La sentenza